Una nuova piattaforma web anti-crisi per creare nuove opportunità di Business anche all’estero
Al diavolo la crisi.
Oggi ti porto nel mondo delle start up e te ne farò conoscere una davvero in “controtendenza”. Infatti ho il piacere di intervistare Roberta Papini, CEO & Founder di ShopSharing, neonata piattaforma web italo-tedesca.
Buongiorno Roberta, hai da poco lanciato ShopSharing. Cosa ti ha spinto ad ideare e realizzare questo progetto?
Buongiorno a te Paolo e grazie innanzitutto per ospitarmi nel tuo Blog.
Direi molto semplicemente che ho ricevuto la spinta dalla crisi che ha colpito già da qualche anno le piccole imprese e il commercio al dettaglio. L´aver assistito alla rabbia e all’impotenza di chi é stato costretto a chiudere la propria azienda o il proprio negozio mi hanno fortemente motivata. Quando mi sono resa conto che la crisi aveva coinvolto tutta l´Europa ho maturato un sogno: trasformare la mia esperienza imprenditoriale in uno strumento di lavoro semplice, concreto, utile ed economico. Alla portata di tutti.
Realizzare ShopSharing é stata la mia risposta.
Descrivici ShopSharing, quali servizi offre e a chi è rivolto?
ShopSharing é una piattaforma online che usa il Web per ripristinare le vendite “su strada” mettendo in contatto diretto produttori e negozianti di tutto il mondo.
L’obiettivo è ambizioso: diventare un nuovo canale di vendita, integrativo rispetto a quelli già esistenti, piú per i piccoli produttori, gli artigiani.
- I produttori possono affittare per qualche mese un piccolo spazio all’interno di un negozio avviato in Italia o all’estero, pagando una somma forfettaria al negoziante. La somma comprende l´utilizzo sia dello spazio, che dell’attrezzatura e il servizio di vendita. Se il prodotto ha successo e viene venduto bene alla clientela, il negoziante potrà comprare direttamente la merce dal produttore per rivenderla. In questo modo i produttori possono entrare efficacemente in mercati nuovi arrivando al cliente finale in anticipo su altri e costruendo le basi per una nuova distribuzione. Il ricavato della vendita, nei mesi di test, lo riceve il produttore.
- I negozianti hanno il vantaggio di testare senza rischio nuovi prodotti che altrimenti non avrebbero mai comprato per paura dell’invenduto o perché ormai costretti a comprare quantità minime che eccedono le loro capacità di vendita. Hanno così la possibilità di offrire alla propria clientela, senza rischi economici, prodotti nuovi ed originali semplicemente prendendoli in prova.
ShopSharing (video tutorial)
Cosa non è Shop Sharing?
ShopSharing non é una piattaforma di vendita di prodotti online, anzi, usa il Web per re-incentivare la vendita su “strada” cercando di ridurne i prezzi a un livello competitivo con quelli della vendita online che dalla sua nascita ha completamente disarmato e dencrementato la vendita nei negozi al dettaglio. Shopsharing non é stata ideata per offrire consulenza, ma piuttosto uno strumento di lavoro.
Quali sono i principali vantaggi per chi si abbona?
- L’aumento delle vendite,
- La visibilità dei propri prodotti al di fuori dalle “proprie mura”
- la commercializzazione e l’internazionalizzazione dei prodotti alla portata di qualsiasi produttore.
Si può guardare ad un nuovo scenario per quei piccoli produttori che non entrano nella sfera d´interesse dei grossisti.
Infatti non é necessario avere ingenti capitali per accedere a ShopSharing: l’abbonamento costa al massimo 30 euro al mese: ..due pizze e due birre?
Come vengono garantiti i diritti di negozianti e produttori?
Entrambi hanno un obiettivo comune e hanno bisogno l’uno dell’altro.
Gli accordi sono di breve durata e gli articoli vengono spediti in minime quantitá e in commissione. E` molto piú rischioso produrre per un nuovo cliente che anticipa solo il 30% del valore della merce, piuttosto che inviare ad un negoziante pochi prodotti da esporre in vetrina. D´altro canto, per i negozianti, anche le visite in fiera sono diventate costose; questo non gli consente di offrire articoli innovativi ed originali. Sembra quasi che tutti vendano merci molto standardizzate, almeno qui in Germania.
Con Shopsharing il negoziante puó ambire a offrire prodotti alternativi con un investimento davvero minimo. Crearsi addirittura una nuova clientela.
Nonostante questi presupposti, possono rimanere dubbi sulla sicurezza delle controparti in un accordo raggiunto tramite la piattaforma.
Per questo Shopsharing si avvale di un sistema antifrode che consente di monitorare e di rigettare l’iscrizione di utenti fraudolenti presenti nelle “black list” compilate e aggiornate da societá internazionali che da anni operano anche nel settore bancario. Appena possibile, daremo agli utenti la possibilità di inserire le proprie recensioni a supporto di coloro che si affacciano a ShopSharing per la prima volta e vogliano sapere di più a proposito di un negoziante o di un produttore.
Che ruolo giocheranno i Social Network in questo progetto?
Sicuramente un ruolo importante, che andrà ad ampliarsi col tempo.
Per ora siamo già presenti su LinkedIn e Xing (molto diffuso in Germania) perché al momento sono per noi più monitorabili. Per gli altri Social Network dobbiamo essere in grado di essere presenti in real time e per questo dobbiamo creare un team di esperti. Abbiamo in previsione anche l’apertura di un blog aziendale, ma affronteremo tutto passo dopo passo. I social network sono uno strumento importante ma anche insidioso, che va gestito con competenza.
Shop Sharing è un progetto di respiro internazionale. Vi sono progetti di espansione verso altri Paesi?
Dopo una fase di beta test, abbiamo cominciato con l’Italia, il mio Paese, con i suoi 3,6 Mio di micro-imprese e la Germania che con le sue ca. 400.000 unitá nel commercio al dettaglio, fattura 428 miliardi di Euro all’anno e consente ca. 50 milioni di contatti clientelari al giorno. Tuttavia ShopSharing é una piattaforma in 9 lingue ed é giá pronta per il mondo; non aspettiamo altro che di espanderci a livello internazionale!
Noi siamo CONTROTENDENZA, usiamo il web per riempire le strade delle città di tutto il mondo…
Come vorresti che diventasse Shop Sharing tra un paio d’anni?
Ho sempre pensato che sia più importante insegnare a coltivare il riso piuttosto che darlo giá pronto a chi ne ha bisogno.
Ecco, vorrei che ShopSharing diventasse lo strumento abituale usato da tutti i piccoli produttori per ampliare le vendite all’estero in piena autonomia. Vorrei che tramite ShopSharing il produttore diventasse il miglior venditore del suo prodotto. Vorrei che si riscoprisse l’importanza del negozio e la soddisfazione di tenere un oggetto in mano, sentirlo al tatto, vederne le sfaccettature della lavorazione per poi decidere di acquistare quello al posto di un altro.
Vorrei che il fattore umano non venisse sostituito dal Web…voi ve lo immaginate un mondo senza vetrine e negozianti ?!?
Considerazioni:
Nel ringraziare Roberta per questa intervista, ti sottopongo un paio di considerazioni. Far avvicinare negozianti ai produttori per consentire loro di rivitalizzare le proprie relazioni commerciali ed aumentare il loro fatturato è un’idea che va davvero ‘oltre confine’.
Pertanto ti chiedo il tuo parere sulle piccole imprese/attività italiane:
- Farebbero bene a puntare anche ai mercati esteri sfruttando il web?
- Se sì, in che modo?
Mi interessa il tuo parere: aggiungi il tuo commento qui sotto!
+Paolo Fabrizio – Social Media Scrum
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