3° Lettera Aperta: Cara Azienda, come eviti i vizi capitali del Community Manager?

Il tuo Community Manager è umano ma non può permettersi alcuni gravi errori di valutazione

3° Lettera Aperta: Cara Azienda, come eviti i vizi capitali del Community Manager?

“Cara Azienda, ti stai abituando alla mia opera di #SocialEvangelizzazione? 😉

Infatti dopo averti presentato il tuo Community Manager, ti ho dato i miei consigli su come individuarlo e selezionarlo …e adesso?

Che cosa ti proporrò a conclusione di questa trilogia?

Oggi ti aiuterò ad prevenire i ‘vizi capitali’ del Community Manager.

In particolare ti indicherò i 7errori più gravi che il tuo Community Manager non deve commettere, per evitare gravi ripercussioni ai danni della tua Brand Reputation.

1# Non deve evitare di rispondere

Un esperto di comunicazione non può ignorare né sottovalutare le ricadute negative di una richiesta di informazioni rimasta inevasa.

Un Post privo di riscontro da parte della tua Azienda equivale ad una dichiarazione di disinteresse nei confronti dei tuoi clienti e prospect.

2# Non deve compiere errori di ortografia

Chi gestisce una ‘comunità’ che si basa su interazioni scritte deve porre la massima attenzione a ciò che scrive e a come lo scrive.

Se ad esempio la tua Azienda si occupa di Cinema, come regirebbero i tuoi clienti se storpiassi i nomi di Julia Roberts e Tom Hanks in questo modo? 😉

3° Lettera Aperta: Cara Azienda, come eviti i vizi capitali del Community Manager?
3° Lettera Aperta: Cara Azienda, come eviti i vizi capitali del Community Manager?

3# Non deve essere ripetitivo

La voce dell’azienda va declinata utilizzando linguaggi differenti in base alla specificità del Social Network sul quale ci troviamo.

I contenuti non vanno ripetuti e riproposti pedissequamente sui vari canali Social. La monotonia è nemica dell’engagement.

4# Non deve creare false aspettative

Il Community Manager deve comunicare in maniera chiara e trasparente.

Ove invece comunicasse in maniera vaga – o peggio- creasse aspettative non concretizzabili, esporrebbe l’Azienda a lamentele a prescindere dalla qualità delle scelte operate.

5# Non deve essere spiritoso su temi ‘sensibili’

Un evento drammatico che ha avuto una vasta eco mediatica non deve essere utilizzato a pretesto per promuovere la tua Azienda.

In maniera analoga, è controproducente e pericoloso sfruttare tali notizie in maniera spiritosa.

6# Non deve snobbare le attività si Social Listening

Monitorare il ‘Sentiment‘, ovvero l’umore che si respira in rete attorno al Brand, è requisito imprescindibile per un buon Community Manager.

Non si tratta di semplice sensibilità comunicativa, bensì di utilizzare regolarmente appositi strumenti per raccogliere informazioni utili ed eventualmente porre in essere azioni di fine tuning.

#7 Non deve sottovalutare le conseguenze di una ‘crisi’

E tu Azienda…cosa puoi fare?

Innanzitutto evita di compiere TU stessa i 7 errori di cui sopra 😉

inoltre sii disposta ad ascoltare con attenzione ciò che si dice in rete su di te.

A tale riguardo, ormai è un dato di fatto che il Community Manager stia diventando una figura professionale di crescente importanza strategica.

Non a caso anche nei Social Network se ne parla sempre di più rispetto al Social Media Manager, dato che il Community Manager deve saper coniugare un mix di competenze in ambito di:

  • Comunicazione
  • Customer Service
  • Social Media
Community Manager vs Social Media Manager
Community Manager vs Social Media Manager

Community Manager vs Social Media Manager

Conclusioni:

Cara Azienda, spero che queste 3 lettere aperte abbiano suscitato in te maggiore consapevolezza sulla figura del Community Manager.

Adesso sta a te, anzi, a noi: che cosa aspettiamo a raccogliere sfide ed opportunità del Social Customer Care?”

Perché non inizi da un primo piccolo passo?

Lascia il tuo commento qui sotto!

 

Paolo Fabrizio – Social Media Scrum

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About Paolo Fabrizio

Digital Customer Service Consultant, Trainer, Author, Speaker. Negli anni '90 partecipa alla startup della prima compagnia assicurativa online in Italia seguendo l'intero ciclo di vita del cliente. Dal 2013 come consulente e formatore aiuta le imprese a sfruttare il servizio clienti digitale come leva di business. Fondatore di CustomerServiceCulture.com, è autore di libri tematici e speaker a convegni in Italia e all'estero. Lecturer all'Università Bicocca di Milano

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